Traumi e abusi

TRAUMI E ABUSI

Cos’è il trauma? Una definizione operativa

I bambini che sono esposti a traumi complessi, hanno subìto una serie di combinazioni di maltrattamenti definiti cronici, tra cui l’abbandono, testimonianza di violenza in casa o in comunità, e soprattutto avversità di attaccamento ed esperienza di disfunzione significativa. Diversi studiosi, tra cui Cook, tra il 2003 e il 2005, hanno descritto il complesso Trauma Task Force della rete di stress traumatico infantile nazionale (NCTSN) ed in particolare le sette aree primarie di disfunzione dei bambini ed adolescenti traumatizzati: attaccamento, biologia, influenza della regolazione, dissociazione, controllo comportamentale, cognizione e autocontrollo. Queste aree hanno fornito la base per l’eventuale quadro di DTD, Disturbo da Trauma Evolutivo, inserito nel Manuale Diagnostico e Statistico (DSM-5).
La particolarità di questa diagnosi è che supera il requisito limitante della diagnosi da Disturbo Post Traumatico da Stress secondo cui vi è un’esperienza paziente-identificata di un senso di minaccia percepito che lede l’integrità fisica di sé o di altri. Il DTD integra quindi la definizione di esposizione per includere esposizioni multiple, la rassegna delle esperienze e il fatto che molti si sono verificati nel contesto delle relazioni di cura, in concomitanza con un’esperienza soggettiva di rabbia, tradimento, paura, rassegnazione, sconfitta o vergogna (Cook et al., 2003). Tenendo conto di fattori importanti come ad esempio la tempistica delle esposizioni, l’età del bambino e i periodi sensibili del neurosviluppo, così come affermato da Teicher et. Al. Nel 2003, la DTD allarga gli orizzonti della definizone di esposizione per includere quella di esposizioni multiple; anche la necessità di avere un quadro generale che non contribuisce alla frammentazione di più diagnosi, ma accompagna l’intero bambino che ha bisogno di differenti cure.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità includerà nella Classificazione Nazionale delle malattie, undicesima revisione (ICD-11) (Organizzazione Mondiale della Sanità 2018), in vigore dal gennaio 2022 il Complesso Disturbo Post-traumatico da Stress (Complesso PTSD). Quest’ultimo è simile, nella sua descrizione, alla DTD; ciononostante non è stato formulato da una prospettiva dello sviluppo allo stesso modo. Sia il contesto della DTD che la lista delle categorie diagnostiche del PTSD complesso, possono essere suddivisi in tre gruppi: affettivo e somatico, attento e comportamentale e autorelazionale.

La disfunzione affettiva e somatica è probabilmente la caratteristica più riconoscibile del trauma complesso ma, oltre alla disfunzione emotiva, il corpo e la capacità di tollerare l’inclusione sensoriale, diventano altamente sensibili. La dissociazione quini è uno dei principali sacrifici necessari per gestire questi sentimenti travolgenti e quindi è forse, il segno discriminante del trauma complesso. In particolar modo, la dissociazione si verifica quando un’esperienza è così forte e prepotente da impedire il processo normativo di inclusione delle informazioni .

 

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