INSONNIA NEI BAMBINI
Nei bambini, tanto quanto negli adulti, un corretto sonno è dato dall’equilibrio di più variabili: stile di vita, alimentazione, ritmo circadiano, abitudini. Lo sviluppo di un disturbo del sonno in età pediatrica può avere, dunque, molteplici cause. Questa classe di disturbi risulta essere molto frequente nell’infanzia (circa il 25% dei bambini soffre di un disturbo del sonno durante un arco di tempo che va dall’infanzia all’adolescenza), causando disagio e preoccupazione nei genitori.
È possibile distinguere diverse tipologie di insonnia, così come descritte di seguito:
- Insonnia comportamentale infantile: il bambino manifesta una difficoltà ad iniziare e/o mantenere il sonno. Tale tipologia di insonnia ha origine da comportamenti errati appresi dal bambino e presenta una prevalenza nella popolazione generale compresa tra il 25-30%. In letteratura si distinguono due tipi di insonnia comportamentale: Disturbo da inizio del sonno per associazione e Disturbo da inadeguata definizione del limite. Nel Disturbo da inizio del sonno per associazione i bambini (solitamente molto piccoli) riescono ad addormentarsi solo in presenza di determinate circostanze (con i genitori, usando il biberon, ecc.); se tali circostanze non sono ripristinate, non riescono a riaddormentarsi nei loro risvegli notturni. Nel Disturbo da inadeguata definizione del limite (tipico dell’età pre-scolare), il bambino rifiuta di andare a dormire all’orario stabilito, determinando un ritardo nell’orario di addormentamento e quindi una ridotta durata totale del sonno. Tale disturbo è legato alla difficoltà dei genitori di definire e far rispettare regole adeguate di addormentamento
- Insonnia in età adolescenziale: gli adolescenti sperimentano uno stato di insonnia tendenzialmente legato ad una cattiva igiene del sonno. Questa tipologia di disturbo va tenuta in osservazione e ben valutata in un assetto comportamentale e personologico più generale, in quanto può essere segnale iniziale di altri disturbi psichiatrici.
- Insonnia causata da condizioni mediche: in questo caso l’insonnia può essere dovuta a diverse condizioni mediche presenti nella prima e nella seconda infanzia. Tra queste condizioni mediche ricordiamo: otite media cronica e asma, coliche e allergie alimentari (soprattutto nei primi mesi di vita).
Indipendentemente dalla tipologia specifica di insonnia rilevata, un bambino che sperimenta difficoltà nel sonno, riporta problematiche sia a livello comportamentale (disattenzione e/o iperattività) che cognitivo (difficoltà di apprendimento e memoria). Va inoltre tenuto conto dell’aspetto relazione; la relazione madre/bambino viene inficiata. Sperimentare ogni giorno le difficoltà legate a un bambino che dorme poco o male, attiva un significativo livello di frustrazione, malumore, nervosismi, oltre che insonnia anche nel genitore.
Trattamento dei disturbi del sonno nei bambini
Nei casi di insonnia infantile è molto importante un intervento tempestivo al fine di ripristinare il normale ritmo sonno/veglia. Quando il problema manifestato non è cronico, potrebbe essere sufficiente applicare i principi dell’igiene del sonno e attuare strategie migliorative, come ripristinare delle sane abitudini di vita e alimentari, agire su fattori ambientali disturbanti (rumore, luce e temperatura della stanza…). in molti casi però non basta e risulta necessario chiedere aiuto ad un esperto. La terapia cognitivo-comportamentale fornisce validi strumenti di aiuto. Tra le tecniche maggiormente utilizzate, ricordiamo il rinforzo positivo, l’estinzione con i genitori, il lasciapassare al momento di andare a letto, l’estinzione graduale. Il lavoro coinvolge in modo attivo i genitori, fornendo sostegno e strumenti adeguati di gestione del problema.