Attacchi di panico nei bambini

ATTACCHI DI PANICO

Il disturbo di panico è caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico frequenti e ricorrenti, che inficiano il funzionamento del soggetto. L’attacco di panico si manifesta come una intensa paura che raggiunge il suo picco entro i 10 minuti ed è caratterizzato da sintomi somatici quali: sudorazione, tachicardia, vampate di calore, tensione, tremore, sensazione di svenimento, oppressione al petto. A ciò si aggiungono sintomi cognitivi quali: quali percezione di stare per impazzire o morire. Nei bambini risultano manifestazioni comportamentali quali urla, pianto, iperventilazione. Il disturbo di panico risulta una condizione fortemente invalidante che incide negativamente sulla qualità di vita, sia dal punto di vista scolastico che sociale. Il bambino, infatti, tende a mettere in atto scelte di evitamento delle situazioni dalle quali sente di non avere via di fuga, o teme che si possa manifestare un nuovo attacco di panico. L’evitamento, in quanto meccanismo di mantenimento dell’ansia, perpetua il vissuto emotivo e tende ad estendersi tanto da arrivare ad includere sempre più situazioni e ambienti.
Tale psicopatologia risulta molto diffusa negli adolescenti, ma è presente anche in età prepuberale. Si stima infatti che dallo 0.2% al 10% dei bambini soffre di attacchi di panico; inoltre non ci sono differenze di genere nella distribuzione della patologia. In termini di comorbilità risulta spesso cooccorrente con altri disturbi di ansia (ad es. ansia da separazione, ansia sociale etc..) e con il disturbo ossessivo-compulsivo.
Il trattamento di maggiore efficacia risulta essere la combinazione di farmacoterapia e psicoterapia cognitivo comportamentale. Il bambino apprende tecniche di rilassamento ed esposizione finalizzate a renderlo sempre più competente nel fronteggiare le situazioni fobiche. Insieme al terapeuta individua i pensieri irrazionali che sostengono e attivano l’ansia, al fine di metterli in discussione e strutturare una lettura meno irrazionale del mondo. Importante è il lavoro sul senso di autoefficacia, il bambino sente di potercela fare e di avere le competenze e gli strumenti giusti per regolarsi negli eventi. Il percorso terapeutico procede in parallelo a incontri periodici con il sistema familiare, al fine di aiutare i genitori a migliorare la consapevolezza e la competenza nella gestione della problematica presentata dal bambino.

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